14 Mag Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11013 del 30 novembre 1993
Testo massima n. 1
La sola denuncia di un fatto realmente accaduto, che non contenga gli estremi di un reato, di per sé non costituisce calunnia, essendo necessario, perché questo reato possa configurarsi, l’alterazione in tutto o in parte della verità dalla quale possa derivare incolpazione per il denunciato. Né tale incolpazione deve nascere dalla qualificazione giuridica data ai fatti dal denunciante, ma deve essere contenuta negli elementi portati a conoscenza dell’autorità giudiziaria o di organi che abbiano obbligo di riferire a questa.
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