14 Mag Cassazione civile Sez. II sentenza n. 5625 del 16 novembre 1985
Testo massima n. 1
Ai sensi del secondo comma dell’art. 588 c.c. l’assegnazione di beni determinati [ institutio ex re certa ] può essere interpretata come disposizione a titolo universale qualora risulti che il testatore, pur avendo indicato beni determinati, abbia in effetti inteso assegnare questi come quota del patrimonio ereditario. A tal fine l’indagine, di carattere obiettivo circa il contenuto dell’atto, nel senso dell’attribuzione dell’universalità dei beni o di una quota aritmetica di essi oppure dell’attribuzione di un bene o di un complesso di beni determinati, è di carattere soggettivo sull’intenzione del testatore, e deve essere più completa e penetrante di quella necessaria quando invece il testatore detta le disposizioni con riferimento alla quantità indeterminata dei suoi beni.
Testo massima n. 2
La qualità di erede non può essere desunta che dal contenuto obiettivo del testamento, essendo irrilevante a tal fine l’indagine sul comportamento degli eredi o dei legatari e sull’interpretazione che gli stessi abbiano dato al testamento.
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