14 Mag Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9733 del 30 luglio 1999
Testo massima n. 1
Configura il reato di cui all’art. 718 c.p. l’esercizio del giuoco «chi trova un amico», nel quale l’elemento del fortuito e del casuale — e di conseguenza l’alea per il giocatore — prevalgono nettamente sull’abilità di quest’ultimo e sulla sua possibilità di determinare l’esito del giuoco medesimo. Trattasi infatti di un giuoco a piramide, inquadrabile tra quelli matematici, senza possibilità di incidere sulle fasi successive di esso perché la scelta degli altri soggetti è affidata a differenti giocatori e il tutto si riduce ad una attività sollecitatoria.
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