14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 383 del 15 gennaio 1993
Testo massima n. 1
È configurabile il delitto di cui all’art. 646 c.p. nell’ipotesi di indebita appropriazione di somme di denaro di una società quando il furto è addebitabile a tutti i soci che abbiano agito in concorso materiale o previo accordo tra loro, non riflettendo in tale evenienza la «altruità» della cosa rispetto a coloro che di essa dispongono quali proprietari. Ricorre in tale caso anche l’aggravante di cui all’art. 61, n. 11, c.p. [ Fattispecie di socio di società di assicurazione che disponga per sé di somme di denaro destinate alla società e, come tali, appartenenti al patrimonio sociale ].
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