14 Mag Cassazione civile Sez. II sentenza n. 2148 del 31 gennaio 2014
Testo massima n. 1
Il coerede che abbia goduto in via esclusiva dei beni ereditari è obbligato, agli effetti dell’art. 723 cod. civ., per il fatto oggettivo della gestione, sia al rendiconto che a corrispondere i frutti agli altri eredi a decorrere dalla data di apertura della successione [ o dalla data posteriore in cui abbia acquisito il possesso dei beni stessi ], senza che abbia rilievo la sua buona o mala fede [ nella specie, indipendentemente dalla conoscenza della falsità del testamento ], non trovando applicazione, in tal caso, gli artt. 535 e 1150 cod. civ.
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Testo massima n. 2
La domanda di rendimento del conto [ nella specie, tra coeredi ] include la domanda di condanna al pagamento delle somme che risultano dovute, in quanto il rendiconto, ai sensi degli artt. 263, secondo comma, e 264, terzo comma, cod. proc. civ., è finalizzato proprio all’emissione di titoli di pagamento. Ne consegue che non viola l’art. 112 cod. proc. civ. il giudice che, pur senza un’espressa domanda al riguardo, condanni chi rende il conto alla corresponsione delle somme dovute.
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