14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 468 del 20 gennaio 1992
Testo massima n. 1
Per la configurabilità del delitto di maltrattamenti in famiglia [ art. 572 c.p. ] non è necessario un comportamento vessatorio continuo ed ininterrotto. L’elemento unificatore dei singoli episodi è costituito da un dolo unitario, e pressoché programmatico, che abbraccia e fonde le diverse azioni; esso consiste nell’inclinazione della volontà ad una condotta oppressiva e prevaricatoria che, nella reiterazione dei maltrattamenti, si va via via realizzando e confermando, in modo che il colpevole accetta di compiere le singole sopraffazioni con la consapevolezza di persistere in una attività illecita, posta in essere già altre volte.
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