14 Mag Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36056 del 8 settembre 2004
Testo massima n. 1
Integra il reato di tentativo di frode in commercio detenere, presso l’esercizio commerciale di produzione e di vendita all’ingrosso, quantitativi di olio di oliva con composizione e valori difformi da quelli prescritti dal regolamento comunitario, in quanto la fattispecie di cui all’art. 515 c.p. è posta a tutela sia dei consumatori che degli stessi commercianti, come si desume dalle condotte tipizzate. [ Fattispecie in cui si è ritenuto che il deposito dell’olio nel magazzino rappresenta un atto idoneo, diretto in modo non equivoco alla frode in commercio, in quanto è prodromico alla immissione nel circolo distributivo di un prodotto che presenta caratteristiche diverse da quelle indicate e normativamente previste ].
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