14 Mag Cassazione penale Sez. III sentenza n. 23819 del 9 giugno 2009
Testo massima n. 1
Il delitto di frode nell’esercizio del commercio è configurabile anche nel caso in cui l’acquirente non effettui alcun controllo sulla merce offerta in vendita, essendo irrilevanti sia l’atteggiamento, fraudolento o meno, del venditore, che la possibilità per l’acquirente di accorgersi della diversità della merce consegnatagli rispetto a quella richiesta. [ Fattispecie relativa a sequestro preventivo di abbigliamento ed accessori, in parte recanti loghi riconducibili a marchi griffati e registrati ed in parte privi di marchio CE o con marchio CE contraffatto, indicativo della locuzione “China – Export”, aventi prezzo vile e riportanti una composizione merceologica non corrispondente a quanto dichiarato nelle etichette dei singoli capi.
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Testo massima n. 1
Il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci è integrato dalla mera attitudine del marchio “imitato” a trarre in inganno il consumatore sulle caratteristiche essenziali del prodotto, non essendo necessaria né la registrazione o il riconoscimento del marchio, né la sua effettiva contraffazione né, infine, la concreta induzione in errore dell’acquirente sul bene acquistato.
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