14 Mag Cassazione civile Sez. I sentenza n. 11297 del 10 novembre 1998
Testo massima n. 1
In tema di competenza per connessione l’art. 40 terzo comma c.p.c. — introdotto dall’art. 5 della L. 26 novembre 1990 n. 353 — si riferisce alle regole di modificazione della competenza cosiddetto per subordinazione, mentre non richiama i casi che dipendono dal cumulo soggettivo [ art. 33 c.p.c. ]. Pertanto, la diversità del rito costituisce ostacolo al simultaneus processus soltanto in queste ultime ipotesi, mentre negli altri casi [ artt. 31, 32, 34, 35 e 36 c.p.c. ] la regola generale che la norma ha ribadito è quella del simultaneus processus anche nel caso di diversità del rito. [ Fattispecie in cui la S.C., in riforma della sentenza impugnata, ha affermato la competenza del Tribunale fallimentare sia in ordine alla domanda proposta dall’imprenditore prima della dichiarazione di fallimento e proseguita dal curatore di risarcimento dei danni per inadempimento contrattuale, sia per la domanda riconvenzionale proposta dal convenuto ].
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