14 Mag Cassazione civile Sez. I sentenza n. 10532 del 25 ottobre 1997
Testo massima n. 1
In tema di competenza territoriale nelle cause relative a diritti di obbligazione, l’art. 38 del c.p.c., come modificato dall’art. 4 della legge 26 novembre 1990, n. 353 [ che, innovando il testo previgente, dispone che l’incompetenza per territorio fuori dei casi previsti nel precedente articolo 28 – ossia fuori dei casi in cui essa è inderogabile – è eccepita «a pena di decadenza» nella comparsa di risposta e, confermando il precedente dettato normativo, impone di considerare l’eccezione come «non proposta se non contiene l’indicazione del giudice competente» ] letto in coordinamento sistematico con gli articoli 112, 167, primo comma e 171, comma secondo dello stesso codice [ nella parte in cui, rispettivamente, prevedono: il divieto per il giudice di pronunziare d’ufficio su eccezioni riservate alle parti; l’onere del convenuto di proporre tutte le sue difese nella comparsa di risposta; la soggezione del convenuto, tardivamente costituitosi, alle decadenze già verificatesi in suo danno ] consente di ritenere confermato il principio per cui nelle cause relative a diritti di obbligazione il convenuto deve eccepire nella comparsa di risposta, a pena di decadenza, l’incompetenza per territorio del giudice adito con riferimento a tutti i concorrenti criteri previsti dagli articoli 18, 19 e 20 c.p.c., indicando specificamente in relazione ai criteri medesimi, a pena di inefficacia dell’eccezione, qual è il giudice che ritiene competente, senza che, verificatasi la suddetta decadenza o risultata comunque inefficace l’eccezione, il giudice possa rilevare d’ufficio profili di incompetenza non proposti o supplire alla genericità o incompletezza dell’eccezione stessa, restando la competenza del giudice adito radicata in base al profilo non [ o non efficacemente ] contestato.
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