14 Mag Cassazione civile Sez. II sentenza n. 4401 del 17 maggio 1997
Testo massima n. 1
A differenza dell’art. 873 c.c. che è inteso ad evitare la formazione di intercapedini dannose e a tutelare gli interessi generali dell’igiene, decoro e sicurezza degli abitanti, consentendo agli enti locali di stabilire distanze maggiori, secondo una valutazione particolare degli interessi collettivi, l’art. 905 c.c., che stabilisce le distanze per l’apertura di vedute dirette e balconi, è diretta a salvaguardare i fondi dalle indiscrezioni dipendenti dall’apertura di vedute degli edifici vicini e a tutelare interessi esclusivamente privati.
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