14 Mag Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 268 del 18 aprile 1998
Testo massima n. 1
Gli eredi dell’autore della domanda di riparazione per l’ingiusta detenzione sono legittimati a proseguire il giudizio in caso di decesso dell’interessato nelle more del giudizio, trovando applicazione nel caso, dato il carattere economico del petitum, la disciplina processualcivilistica, che ricollega l’estinzione del processo non alla morte della parte ma alla mancata prosecuzione o riassunzione in termini dello stesso da parte dei successori aventi diritto.
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Testo massima n. 2
In tema di riparazione per l’ingiusta detenzione per un reato in concorso con altre persone, si concorre a dare causa all’adozione della misura cautelare se si sia consapevoli dell’attività delittuosa di altri e nondimeno, pur non concorrendo in quell’attività, si ponga in essere una condotta che si presti sul piano logico ad essere interpretata come contigua a quell’attività. [ Nella specie l’interessato, detenuto per il reato di concorso in associazione per delinquere finalizzata al reclutamento di mercenari, da cui veniva poi assolto, aveva finto l’adesione all’associazione allo scopo comunque illecito di ottenere reperti archeologici di contrabbando ].
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