14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2786 del 7 settembre 1995
Testo massima n. 1
In tema di applicazione di misure cautelari personali, la chiamata in correità, e più in generale le dichiarazioni accusatorie da chiunque rese — specie se si riferiscano a notizie apprese de relato o per aver fatto parte del medesimo ambiente nel quale i reati sono maturati o sono stati consumati — richiedono sempre da parte del giudice un prudente apprezzamento in ordine all’attendibilità intrinseca del dichiarante e la loro verifica sulla base di elementi che, pur potendo essere, almeno in materia di misure cautelari, di qualsiasi natura, debbono tuttavia consentire il collegamento diretto ed univoco dell’indagato con i fatti per cui si procede.
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