14 Mag Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18103 del 16 aprile 2003
Testo massima n. 1
È configurabile il tentativo di favoreggiamento personale — il cui iter esecutivo è frazionabile — quando si pongono in essere atti preparatori ma l’azione diretta ad aiutare taluno ad eludere le investigazioni a sottrarsi alle ricerche della autorità non sia portata a termine per cause indipendenti dalla volontà dell’agente. [ In applicazione del principio, la Corte ha rinviato al giudice di merito la valutazione circa la esatta configurazione giuridica, in termini di atti preparatori non perseguibili, tentativo o reato consumato del “darsi da fare” nel cercare una casa che possa fungere da rifugio ad un latitante ].
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Testo massima n. 2
I “gravi indizi di colpevolezza” richiesti per l’adozione di una misura cautelare personale [ art. 273 c.p.p. ] non si identificano con gli “indizi” che rappresentano la prova logica o indiretta idonea a fondare il giudizio di colpevolezza [ art. 192, comma 2 ], in quanto ai fini cautelari è sufficiente un giudizio di qualificata probabilità in ordine alla responsabilità dell’imputato.
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