14 Mag Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 6756 del 15 giugno 1995
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in Massimario
Testo massima n. 1
Ai fini della sussistenza dell’incapacità di intendere e di volere, costituente causa di annullamento del negozio [ nella specie, dimissioni ] non occorre la totale privazione delle facoltà intellettive e volitive, essendo sufficiente la menomazione di esse, tale comunque da impedire la formazione di una volontà cosciente, secondo un giudizio che è riservato al giudice del merito ed è incensurabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivato.
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