14 Mag Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5908 del 31 gennaio 1991
Testo massima n. 1
È legittima la notifica all’imputato straniero di atti redatti in lingua italiana perché nessuna disposizione impone di norma la traduzione degli atti scritti da notificare all’imputato che non conosce la lingua italiana. Il diritto di farsi assistere da un interprete, riconosciuto dall’art. 143 c. p.p. all’imputato, italiano o straniero, che non conosca la lingua è limitato agli atti orali e la traduzione è prevista solo per l’atto di cui all’art. 169 c.p.p. da notificare all’imputato straniero all’estero e a richiesta dell’interessato, per gli atti indirizzati al cittadino italiano appartenente a una minoranza linguistica riconosciuta, nel corso di un procedimento davanti all’autorità giudiziaria avente competenza sul territorio ove tale minoranza è insediata.
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