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Art. 2371 — Presidenza dell’assemblea

Art. 2371 — Presidenza dell’assemblea

L’assemblea è presieduta dalla persona indicata nello statuto o, in mancanza, da quella eletta con il voto della maggioranza dei presenti. Il presidente è assistito da un segretario designato nello stesso modo. Il presidente dell’assemblea verifica la regolarità della costituzione, accerta l’identità e la legittimazione dei presenti, regola il suo svolgimento ed accerta i risultati delle votazioni; degli esiti di tali accertamenti deve essere dato conto nel verbale.

L’assistenza del segretario non è necessaria quando il verbale dell’assemblea è redatto da un notaio [ 2375 ].

L’eventuale comma dell’articolo ricompreso fra parentesi quadre è stato abrogato.

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Aggiornato al 1 gennaio 2020
Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale in casi di discordanza rispetto al presente.
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Massime correlate

Cass. civ. n. 19160/2007

In tema di presidenza dell’assemblea della società per azioni, è illegittima, per contrarietà alla norma inderogabile di cui all’art. 2371 c.c., la delibera che, attribuendo la funzione al presidente del consiglio di amministrazione, preveda che, in caso di assenza o impedimento, essa spetti ad un consigliere scelto dallo stesso collegio, poiché per tale ipotesi subordinata la norma espressamente deferisce la scelta alla maggioranza degli intervenuti.

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Cass. civ. n. 7770/2001

La disposizione dello statuto di una società per azioni, che preveda che l’assemblea deve essere presieduta da un azionista, nominato a maggioranza dagli intervenuti, non è diretta ad ampliare i poteri dello stesso, che, indipendentemente da tale qualità, nel silenzio dell’atto costitutivo o dello statuto, potrebbe ugualmente essere designato a presiedere l’assemblea, ma a limitare i poteri dell’assemblea stessa nella scelta del presidente, che, nell’avvalersi del potere di designarlo, ai sensi dell’art. 2371 c.c., dovrà farlo scegliendolo esclusivamente tra gli azionisti. Pertanto, il mandato conferito dall’azionista ad altro soggetto, che non rivesta tale qualità, di rappresentarlo all’assemblea, non è idoneo a conferire a quest’ultimo anche la legittimazione a presiederla. (Nel caso di specie, in virtù di tale principio, è stata ritenuta illegittima la delibera di un’assemblea svoltasi sotto la presidenza di un avvocato, non azionista, cui era stato conferito da un azionista l’incarico di rappresentarlo all’assemblea sociale).

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